LA VALZOLDANA: LA MONTAGNA AL NATURALE
Alla scoperta di un territorio dalla natura incontaminata abitato da genti orgogliose e fiere della loro terra che ti accolgono con giovialità e ti fanno sentire a casa tra le loro montagne meravigliose facendoti gustare i piatti tipici della tradizione.
Montagne bellissime che fanno da cornice a una splendida vallata. Un territorio da vivere per poterlo amare.
Val di Zoldo
In occasione della Pasquetta insieme ai miei genitori decidiamo di andare a far visita ai miei cugini Giancarlo e Annamaria e le loro famiglie che vivono nelle vicinanze di Zoldo e passiamo così la giornata in questa meravigliosa valle.
Val di Zoldo è la meta ideale per chi ama la montagna e vuole passare un weekend a contatto con la natura anche fuori dalla stagione sciistica.
Questo territorio, dalla natura incontaminata, è circondato dalle cime più belle delle Dolomiti che fanno da sfondo a questa splendida valle abitata da persone autentiche e accoglienti, orgogliose della propria terra. Una terra dalle antiche tradizioni legate alle vie del ferro e ai carbonai. I zoldani sono famosi infatti come “ciodarot” per essere stati produttori di chiodi con cui rifornivano la Serenissima per la costruzione delle barche. Ma sono famosi soprattutto come gelatai e come coloro che hanno esportato l’arte del gelato anche all’estero.
Andare in giro e imbattersi nelle persone del posto e ascoltare i loro racconti legati alle loro montagne te ne fa innamorare anche se, come me, non sei proprio una grande amante della montagna.
Sebastiano Vassalli nel suo romanzo “Marco e Mattio” definisce così questo territorio:
“Zoldo non è un paese, né una valle che prende il nome dal suo fiume, ma è – o per meglio dire, era una dimensione dello spirito”.
Inutile poi parlarvi delle attrazioni che Val di Zoldo offre. Non solo quelle legate agli sport invernali, ma anche attività di arrampicate o escursionistiche. Per apprezzare al massimo le meraviglie del posto possono comunque bastare anche delle semplici passeggiate che ti permettono di ammirare i boschi rigogliosi, i borghi adagiati sui dolci pendii con i loro “tabià”, case tipiche costruite con il legno tipico zoldano: il larice. Legno pregiatissimo dall’inconfondibile colore rosso e dal profumo caratteristico di nettare.
Della Val Zoldana ti innamori immediatamente anche grazie alla sua cucina.
Una cucina tipica di montagna, autentica, gustosa e ricca di tradizione.
Abbiamo occasione di assaggiare i piatti tipici del posto al ristorante “L’Insonnia” a Forno di Zoldo. Posizionato in una splendida vallata da cui si può ammirare uno scorcio meraviglioso con la cima del Civetta in lontananza.
È un ristorante tipico che offre prodotti del territorio preparati egregiamente. Polenta, cotechino, pastin e dulcis in fundo… il formaggio fritto di cui non se ne avrà mai abbastanza e di cui ho realizzato la mia versione: il caciocavallo alla piastra.
Entrando nel locale ti accoglie l’atmosfera delle baite di montagna con i caratteristici caminetti in cui ci si può letteralmente sedere dentro. Dopo di che si viene serviti con tutte le prelibatezze che il locale offre.
È veramente tutto buono e autentico.
… E per digerire, grappa alla genziana a volontà.
Zoppè di Cadore
Nel pomeriggio andiamo su a Zoppé di Cadore. Da lassù si gode una vista sulle cime più belle delle Dolomiti a 360 °. Dal monte Pelmo detto “el Caregon del padreterno” per la sua caratteristica forma a poltrona, al monte Cristallo, fino al Civetta, la montagna che Dino Bussati definì “la muraglia di roccia più bella delle Alpi”.
Certo, dopo questa giornata trascorsa con il naso all’insù ad ammirare queste meraviglie, capisco perché siano state inserite dall’UNESCO tra i beni patrimonio naturale dell’umanità.
È un territorio unico dal carattere forte quasi arcigno, ma da un’anima morbida e dolce.
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Sono Annamaria, blogger appassionata di cucina e viaggi. Scrivimi se lo desideri e seguimi anche sui miei canali social.