Pitigliano, Sorano e Sovana: tre borghi dal carattere primordiale

Visitando la Maremma non possiamo fare a meno di fermarci a Pitigliano e lasciarci ammaliare dal suo fascino primordiale. Questo borgo sembra emergere dalla roccia tufacea ed essere plasmato dalla pietra stessa. 
Sorano, dal canto suo, sembra essere uscito da una fiaba. Il borgo sovrasta lussureggianti vallate costellate da grotte da cui ci si aspetta che da un momento all’altro ne escano elfi e creature fantastiche. E poi c’è Sovana, un piccolissimo centro che sembra una bomboniera. Le sue case in pietra dal colore caldo la rendono accogliente e ospitale.

Pitigliano: il borgo plasmato dalla pietra

Quando si arriva a Pitigliano lo si vede ergersi sulla roccia tufacea con le sue case che sembrano essere un prolungamento della roccia stessa e si resta incantati dal suo fascino primordiale. L’ingresso del paese è caratterizzato dal maestoso acquedotto, un elemento distintivo di Pitigliano che, per la sua posizione, sembra quasi avvolgere e custodire il borgo tra le sue mura. Sulla piazza principale, la Fontana delle Sette Cannelle rappresenta quasi una finestra con affaccio sulla rupe da cui si gode un meraviglioso panorama. 
La storia di Pitigliano la rende una cittadina molto interessante, esempio di integrazione tra i popoli. Qui si trovano, infatti, una vicina all’altra, la splendida cattedrale e la sinagoga. La presenza della comunità ebraica ha fatto sì che le venisse attribuito il nome di piccola Gerusalemme. Oggi il ghetto rappresenta la parte del centro storico più interessante e suggestivo. 
In giro per il borgo scopriamo una cittadina viva, pulsante e laboriosa. I locali offrono la tradizionale cucina toscana e nulla si avvicina minimamente ai menù turistici tipici dei posti battuti dal turismo di massa. I negozi di artigianato locale sono l’espressione di una creatività artistica di alto pregio che ci sorprendono positivamente. La nostra passeggiata in questo borgo ci ha arricchiti notevolmente facendoci scoprire un borgo sorprendente. 

Lasciamo Pitigliano per avviarci alla volta di Sorano, la nostra seconda tappa tra i borghi del tufo. 

 

Sorano, il borgo fiabesco, e la sua frazione Sovana, il suo fiore all’occhiello

Questo borgo, dalle antiche origini, sovrasta le lussureggianti vallate circostanti costellate da numerose grotte scavate nel tufo. In alcuni casi non ci si trova solo di fronte a semplici grotte, ma a dei veri e propri percorsi, le cosiddette “vie cave” da cui ci si aspetta che da un momento all’altro ne escano elfi e creature fantastiche.
Questi percorsi costruiti ancora dagli etruschi si snodano nella roccia per chilometri e percorrerli è un’esperienza molto emozionante e coinvolgente. 
Tale scenario infonde a Sorano un’aura magica e misteriosa, evocativa di elementi fiabeschi e paesaggi incantati. 
Percorriamo le vie del borgo in un’atmosfera quasi ovattata che ci riempie di pace. Raggiungiamo in alto l’imponente masso Leopoldino. Questo bastione con la sua terrazza e la sua torre dell’orologio, che svetta sulla sua cima, dona al borgo un aspetto alquanto austero. Ci soffermiamo qui, sulla terrazza, per poter ammirare lo splendido panorama che ci circonda e restiamo estasiati da tale bellezza prima di dirigerci verso Sovana.
Ad accoglierci a Sovana sono i ruderi della Rocca Aldobrandesca del XI secolo. Percorriamo l’unica via di accesso al borgo che ci affascina con i suoi edifici in pietra dal colore caldo che lo rendono accogliente e ospitale. La piazza principale ospita il Palazzo dell’Archivio con un grande orologio sulla facciata principale. 
Il borgo ospita inoltre la chiesa di Santa Maria con uno dei cibori più antichi e intatti della Toscana. 
Uno dei più antichi edifici del paese è la chiesa paleocristiana di San Mamiliano, oggi adibita a museo che ospita il tesoro di Sovana. 
Alla fine del borgo trova posto il duomo di Sovana che sorge su una necropoli etrusca. Molto impressionanti sono gli interni con colonne e capitelli decorati e la cripta, dove trova posto la fonte battesimale, è abbellita da affreschi pregevoli. Situato in un contesto molto suggestivo, incastonato tra gli alberi, questo luogo ci infonde tanta pace e serenità. 
Il tempo trascorso in questo borgo ci ha fatto sentire come fuori dal nostro tempo. È stato come passeggiare nella storia e riscoprendo il fascino tipico medievale.

E adesso ci dirigiamo verso Scansano dove pernottiamo e ci fermiamo a cena in una pizzeria in centro “Civico 4” dove mangiamo un’ottima pizza con i fiori di zucca. Ecco la mia versione qui.

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Sono Annamaria, blogger appassionata di cucina e viaggi. Scrivimi se lo desideri e seguimi anche sui miei canali social.