UN’IMMERSIONE TOTALE NELLA PROVINCIA ITALIANA ALL’INSEGNA DEL RITMO “SLOW”

Weekend di full immersion nella provincia italiana. Da Gradara a Sant’Arcangelo di Romagna con puntatine a Fiorenzuola di Focara, la spiaggia di Rimini e San Leo. Passeggiate nei borghi, visite ai monumenti, deliziose pause nelle trattorie locali per godersi le specialità tipiche del posto e assaporare il tutto molto … lentamente.

Gradara: teatro di un tragico amore

A Gradara, il borgo dell’amore, si respira un’aria di altri tempi. Tra le mura del borgo e la rocca si possono fare passeggiate romantiche e… immediatamente ci si ritrova nuovamente innamorati. Si rivela quindi la meta ideale per festeggiare il nostro ventesimo anniversario di matrimonio.
Il borgo è stato teatro della storia d’amore per eccellenza dal tragico epilogo: la storia d’amore tra Paolo e Francesca di cui Dante scrisse nel quinto canto dell’Inferno:

“Amor, ch’ al cor gentil ratto s’apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e il modo ancor m’offende…Amor, ch’al nullo amato amar perdona, mi prese costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. Noi leggevamo un giorno per diletto di Lancillotto come amor lo strinse; soli eravamo e sansa alcun sospetto. Per più fiate li occhi ci sospinse quella lettura, e scolorocci il viso; ma solo un punto fu quel che ci vinse. Quando leggemmo del disiato riso esser basciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi basciò tutto tremante. Galeotto fu il libro e chi lo scrisse; quel giorno più non vi leggemmo avante.”
(DANTE – La Divina Commedia – Inferno, Canto V).

Dopo le passeggiate nel borgo ci concediamo una cenetta romantica alla locanda “Quinto Canto” in un ambiente confortevole, raccolto e curato dove abbiamo gustato dei piatti della tradizione che sono stati rivisitati con raffinatezza e cura del dettaglio, ma senza ostentazione.
Come antipasto abbiamo preso dei crostini al tartufo, poi i passatelli al tartufo e le costolette di agnello: piatti leggeri e gustosi accompagnati da un ottimo Sangiovese. Che dire… Un nutrimento anche per la nostra anima.
I passatelli mi hanno conquistata particolarmente e mi sono quindi chiesta come avrei potuto farli “miei” e renderli meridionali come me. … Ed ecco cosa ne è venuto fuori: Passatelli con pecorino e chips di porcini.

FIORENZUOLA DI FOCARA, RIMINI E SAN LEO… AD UN RITMO SLOW

Da Gradara facciamo una puntatina a Fiorenzuola di Focara. Un piccolissimo borgo a strapiombo sul mare. Una finestra sull’Adriatico. L’immensità del mare, la sua vastità ci infondono energia e libertà. La sua vista da lassù ha un effetto quasi catartico. Ci si sente rinati, ripuliti dallo stress della vita di tutti i giorni.

La vista del mare ci infonde sensazioni diverse, invece, sulla spiaggia di Rimini.
Questa striscia di blu all’orizzonte acquisisce una secondaria importanza quando, davanti ti ritrovi una spiaggia chilometrica. Una spiaggia deserta, diversa da quella estiva brulicante di gente spensierata dedita al divertimento.
Una spiaggia che è lì solo per svolgere il suo ruolo naturale di accogliere il dolce infrangersi delle onde.
Nell’insieme questa vista ti infonde un senso di malinconia, ma non quella malinconia pregna di nostalgia e rimpianti, bensì una malinconia riflessiva, di raccoglimento che quasi ti vien voglia di coccolare.

Sul tragitto per Sant’Arcangelo facciamo una deviazione per visitare San Leo.

Questo borgo arroccato su un enorme masso è dominato dalla Fortezza dove fu imprigionato Cagliostro.
La rocca rappresenta il simbolo di questo luogo che è stato teatro di eventi storici e religiosi e camminando tra le strade del borgo ti ritrovi davanti a testimonianze di notevole interesse artistico come la Pieve e il Duomo e ci si rende subito conto che questo borgo trasuda storia da ogni angolo.

Sarà stata la giornata piovosa e la coltre nebbiosa che avvolge la fortezza, ma l’aria che si respira qui ti trasporta nel passato ritrovandoti avvolta da una magia d’altri tempi.

SANT’ARCANGELO DI ROMAGNA… AD UN RITMO MOLTO SLOW

Il nostro itinerario continua verso Sant’Arcangelo di Romagna. Entrati in Sant’Arcangelo si ha la sensazione di trovarsi in una “confort city”. Ritmi lenti, piaceri autentici, la presenza di un passato che ti accoglie tra le sue braccia come fa una nonna amorevole quando torni a casa dopo tanto tempo. Ti ritrovi tra profumi e sapori familiari che ti fanno semplicemente star bene.

Per godere al massimo dei sapori e dei piaceri autentici di cui questo posto è intriso decidiamo di fermarci a cena al ristorante La Sangiovesa. Qui, in un’atmosfera d’altri tempi, troviamo la vera cucina romagnola, ricca, saporita e abbondante. Le tagliatelle al ragù e il pollo ai peperoni ne sono l’esempio tipico di cui voglio darvi la mia versione.
La serata alla Sangiovesa ci regala quindi un viaggio nella tradizione facendoci ripercorrere con la mente un “Amarcord” culinario che ci dimostra quanto la cucina e il cibo abbiano un ruolo preponderante nella cultura di questa regione e quanta importanza rivestono per la gente che la vive e i viaggiatori che si accingono a scoprirla.

“Quasi per cent’anni, il profumo della cucina della Peppa si mescolava all’aria della valle ed era il richiamo per incontri di famiglie … o di forestieri golosi che avevano gli occhi pieni di mare. “ (Tonino Guerra)

Grazie alle tracce e alle testimonianze di Tonino Guerra sparse tra le vie del borgo ci siamo sentiti quasi trasportati in un mondo onirico che ci ha coinvolto ed emozionato particolarmente.

Questo weekend ci ha regalato emozioni delicate e questi posti ci sono entrati nel cuore in punta di piedi, lentamente e leggermente proprio come la vita che si svolge qui, a ritmi lenti, quasi ovattata. 

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Sono Annamaria, blogger appassionata di cucina e viaggi. Scrivimi se lo desideri e seguimi anche sui miei canali social.