La riviera dei cedri: borghi marinari e piantagioni del frutto perfetto.

Con il massiccio del Pollino alle spalle, la Riviera dei Cedri, dalla costa rocciosa e frastagliata, si affaccia su uno splendido mare e ospita borghi marinari dall’identità molto marcata. San Nicola Arcella che domina questo tratto di costa dall’alto del promontorio, Diamante il borgo dei murales e del peperoncino che ci sorprende per la sua bellezza, Santa Maria del Cedro che con le numerose piantagioni di cedro disseminate su tutta quest’area è la meta perfetta per i rabbini di tutto il mondo che arrivano qui per comprare il “frutto perfetto” per la loro festa del “Sukkòth”. Un territorio, insomma, tutto da scoprire.

San Nicola Arcella e Diamante: il borgo dei murales …

Ci lasciamo alle spalle le montagne del Pollino ed ecco che si apre davanti a noi un’immensa distesa blu: il Tirreno. Dal belvedere di San Nicola Arcella lo ammiriamo dall’alto della scogliera a picco sul mare. Dal verde smeraldo al blu cobalto, il Tirreno si rivela a noi con i suoi colori più vivi. Ci troviamo su una configurazione rocciosa unica nel suo genere. Qui si trova l’Arco Magno attraverso cui al tramonto filtrano i raggi del sole creando un’atmosfera speciale dai colori caldi e morbidi sulla intima e accogliente spiaggetta racchiusa dietro di sé. Veramente incantevole!

San Nicola è il primo borgo della Riviera dei Cedri che visitiamo. Piccolo, caratteristico, sembra quasi che sia sospeso sul mare e sia pronto a gettarsi dentro da un momento all’altro.

Noi non riusciamo a resistere e ci regaliamo un tuffo in queste splendide acque che ci danno un po’ di refrigerio in questa giornata caldissima.

E’ d’obbligo fare un giro in barca per visitare le grotte dell’Isola di Dino. Le più belle sono “la grotta azzurra” e “la grotta del leone”. La prima che ricorda la più famosa omonima dai colori di varie sfumature di azzurro e la seconda dove si trova una roccia dalla forma di un leone accovacciato.

Dopo una giornata di mare decidiamo di passare la serata a Diamante.

Passeggiare per le vie del borgo è stata una piacevole scoperta. Sui muri delle case sono raffigurati murales di vario genere che arricchiscono questa cittadina di originalità e creatività.

Sono delle vere e proprie opere d’arte che rendono Diamante una galleria a cielo aperto conferendole così il nome della città dei murales.

Un altro elemento caratterizzante di questo borgo marinaro è il peperoncino. Ovunque ti giri ti ritrovi attorniata da queste ghirlande rosse ammalianti, pronte a sedurti col loro fuoco piccante.

Decidiamo di fermarci a cena in un ristorantino sul lungomare: il “Panta Rei” dove servono tapas di pesce. Seduti ai tavoli esterni affacciati sul mare, assaggiamo un po’ di prelibatezze di pesce accompagnate da un ottimo vino bianco freddo.

Il “Polpo alla piastra” è eccezionale e merita di sicuro di essere riprodotto.

… Santa Maria del cedro e le sue piantagioni

Come già accennato, questo tratto di costa è famoso per la produzione del cedro, agrume particolare dalla storia molto interessante.

Per saperne di più di questo frutto e capire il suo valore anche all’interno della comunità della riviera visitiamo a Santa Maria del cedro il museo ad esso dedicato.

Il museo è una struttura antica ristrutturata situato fuori dal paese con una bellissima vista sul mare. All’interno si ha la possibilità di assaggiare prodotti tipici fatti con il cedro e comprare delle ottime specialità: la cedrata è stata una piacevole sorpresa, nulla a che vedere con quelle da supermercato. Molto informativo è stato il documentario che viene proiettato che racconta la storia del cedro e della sua produzione. Evidenti sono i sacrifici dei contadini per coltivare questo frutto così speciale. La coltivazione infatti non è per niente facile. Le piantagioni, le cosiddette cedriere, sono molto caratteristiche, ma difficili da curare. Le piante devono essere potate periodicamente, altrimenti si svilupperebbero in una chioma irregolare con rami spinosi che impedirebbero alla pianta di fruttificare. I rami, per evitare che con il vento si urtino tra loro provocando graffi sui frutti, vengono legati. I contadini quasi strisciano al di sotto delle loro chiome per poter raccogliere questo frutto molto apprezzato dagli ebrei, considerato da loro come il frutto dell’albero più bello.

Nel mese di Agosto, infatti, questo borgo è invaso da innumerevoli rabbini alla ricerca dei cedri più puri che selezionano meticolosamente per grandezza, forma, peso e omogeneità della buccia. Il cedro secondo la tradizione ebraica è il frutto perfetto con cui comporre il “lulàv” (una composizione fatta da un ramo di palma, due di salice, tre di mirto e da un cedro) per la loro festa del “Sukkòth” (Festa delle capanne) che si celebra a ottobre e rappresenta per gli ebrei di tutto il mondo l’avvenimento religioso più importante.

E’ stato molto interessante entrare in questo mondo e scoprire il fascino di questa pianta così simbolica e identificativa di questo territorio.

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Sono Annamaria, blogger appassionata di cucina e viaggi. Scrivimi se lo desideri e seguimi anche sui miei canali social.