Da Pizzo a Capo Vaticano. Un tratto di costa tutto da scoprire.

La costa degli Dei è un tratto di costa di cui puoi solo innamorartene. Qui non c’è solo la blasonata Tropea, la cui bellezza è ormai nota a tutti, ma questo territorio nasconde molto di più: l’insediamento rupestre di Zungri, la Petra d’Italia, Pizzo con il suo castello di fronte al mare e la chiesetta di Piedigrotta, la placida Parghelia dove sembra che il tempo si sia fermato e Capo Vaticano che rappresenta uno dei tratti di costa più belli d’Italia. Un territorio da scoprire e da apprezzare.

Zungri, Parghelia e Tropea …

Il nostro tour sulla costa degli Dei comincia con la visita di un luogo magico. Un insediamento rupestre a Zungri formato da abitazioni scavate in una parete di roccia scoscesa risalente all’epoca preistorica.

È impressionante scoprire come tutto abbia un senso logico nella disposizione di queste rupi. Abitazioni, luoghi di servizio come i forni, le cisterne per la raccolta delle acque o la stanze per il ricovero degli animali erano posizionati in modo tale che tutta la comunità potesse usufruirne. I diversi ambienti sono accessibili grazie ad una scala scavata nella roccia. Lungo le pareti di alcune cavità sono visibili delle nicchie che fungevano da giacigli.

La versione ancora più antica dei Sassi di Matera che varrebbe la pena valorizzare e far conoscere.

Vicino all’insediamento si trova il Museo della Civiltà Rupestre e Contadina dove sono custoditi oggetti della cultura rurale che rappresentano una testimonianza del mondo contadino che ti fa immaginare come si svolgesse la vita nei tempi passati.

Da Zungri ci dirigiamo verso Parghelia dove incontriamo Anna e Nunzia le mie più care e vecchie amiche dei tempi dell’università. Davanti ad una granita ai fichi d’India gustata nel mitico bar del paese “Da Pepè” ricordiamo i vecchi tempi e rallegriamo il nostro ritrovo con aneddoti di gioventù.

Parghelia è rimasta ancora il paesino che ricordavo. Tranquillo e sincero, di un’autenticità rimasta incontaminata. Quasi non riesci a immaginare che a soli 3 chilometri di distanza si trovi Tropea vivace e brulicante di turisti.

Passiamo quindi il pomeriggio in spiaggia a Parghelia.

Scendiamo alla spiaggia di Michelino “la Pizzuta” frequentata principalmente da persone del posto che, all’inizio di ogni estate, costruiscono delle capanne con foglie di palma di cui tutti gli avventori della spiaggia possono goderne l’ombra.

Restiamo fino al tramonto che da qui è meraviglioso. Il sole che tramonta nello Stromboli è un spettacolo unico e suggestivo.

Per concludere questa splendida giornata passiamo la serata a Tropea per vivere la sua movida.

Davanti ad un gustoso aperitivo in piazza assistiamo al passaggio dei Giganti. Fantocci con teste di cartapesta che sfilano e ballano per le strade della città a ritmo della frenetica musica dei tamburi.

Le figure della tradizione popolare rappresentano un re e una regina e la leggenda vuole che la regina fosse stata rapita dal re venuto da lontano.

Ceniamo in una pizzeria ai piedi dell’Isola da dove si gode una bellissima vista sulla chiesa della Madonna e dove non possiamo non mangiare la “Pizza con la ‘Nduja”. Buonissima!

… e poi Pizzo e Capo Vaticano

Iniziamo una nuova giornata con la visita di Pizzo e della chiesetta di Piedigrotta.

Pizzo è una graziosa cittadina arroccata sul mare. Simboli del posto sono di sicuro il castello aragonese dove fu tenuto prigioniero e trovò la morte Gioacchino Murat. Famose le sue parole durante l’esecuzione che ha avuto luogo qui ”Mirate al petto … non al viso”.

Simbolo non meno importante di questa cittadina è il famoso gelato “Il tartufo di Pizzo”. Una sfera di gelato alla nocciola con un cuore di cioccolato fuso. Ci fermiamo a gustarlo sulla piazza principale nella storica gelateria “Da Ercole”.

È una prelibatezza. Qualcosa di unico… e la mia ingordigia mi spinge a mangiarne un secondo tanto da farmi rinunciare al pranzo. Ma ne è valsa veramente la pena.

A un chilometro a nord di Pizzo andiamo a visitare la chiesetta di Piedigrotta che sorge sulla spiaggia scavata completamente nella roccia di tufo. La leggenda narra che fu scavata da marinai che si salvarono da un naufragio grazie alle preghiere rivolte alla Madonna.

È veramente un posto sorprendente. All’interno di questa grotta abitata da statue scolpite nel tufo si respira un’atmosfera molto suggestiva.

Il nostro viaggio continua e sul tragitto verso la Costa Viola non possiamo non fermarci sul promontorio di Capo Vaticano. Questo posto dalla natura incontaminata sprigiona una forte energia. Le rocce, gli opulenti fichi d’India, i cespugli di finocchietto selvatico, che emanano un profumo inebriante, rendono questo tratto di costa uno dei più belli al mondo. La vista che si gode da quassù è veramente unica. Purtroppo le condizioni meteo non favorevoli ci impediscono una vista limpida sull’arcipelago delle Eolie. Quando però, improvvisamente tra il grigio plumbeo del cielo, da cui filtrano i raggi di un timido sole che rendono il mare di un colore argenteo, vediamo spuntare le sagome di Stromboli, Panarea e Lipari davanti a noi, un’immensa emozione ci assale. Non so se avremmo provato un’emozione così intensa, se questa vista si fosse palesata a noi in una giornata di sole pieno.

A questo punto per concludere degnamente non posso non citare le parole di Giuseppe Berto che di questo posto ha fatto la sua casa.

qui mi costruirò con le mie mani un rifugio di pietre e penso che in conclusione questo potrebbe andar bene come luogo della mia vita e della mia morte. (G. Berto- Il male oscuro)

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Sono Annamaria, blogger appassionata di cucina e viaggi. Scrivimi se lo desideri e seguimi anche sui miei canali social.