La Calabria grecanica e i borghi fantasma. 

La Calabria grecanica: un pezzo di Grecia in Calabria che rende questo territorio uguale solo a se stesso. Luoghi che ti lasciano senza parole e ti entrano nel cuore. Esploriamo questo territorio partendo dal borgo fantasma di Pentedattilo, dove arriviamo con una sorta di timore e rispetto e dove passeggiamo con un’espressione di meraviglia stampato sul volto. Arriviamo poi a Bova, dove la cultura greca è ancora molto presente e caratterizza questo luogo profondamente rendendolo unico. 

Il Borgo fantasma di Pentedattilo …

Eccoci pronti a visitare il borgo fantasma di Pentedattilo e il borgo di Bova, culla della cultura grecanica.

Arrivati a Pentedattilo lo stupore è immediato. La vista di questo borgo arroccato tra le montagne aride dell’Aspromonte, adornate solo da alberi di ulivo e fichi d’India, incute meraviglia e timore al tempo stesso. Risalendo verso il centro del borgo mi sembra quasi di profanare questo luogo disabitato disturbando la quiete ormai perenne che lo contraddistingue.

Qui si trovano solo piccole botteghe di souvenir e artigianato e entrando in un una di queste ci imbattiamo in Giorgio. Un personaggio veramente sui generis che ci racconta la storia della tragedia avvenuta la notte di Pasqua del 1686 durante la quale il barone Abenavoli uccide la famiglia Alberti e rapisce la figlia per prenderla in sposa. Il suo racconto è molto appassionato, ma quando ci dice che ancora oggi durante le notti ventose si possono udire le urla di Lorenzo Alberti tra le gole della montagna il tutto diventa un po’ raccapricciante.

Il fascino di Pentedattilo non ha lasciato indifferenti nel corso degli anni viaggiatori e artisti da tutto il mondo che hanno colto le suggestioni che questo luogo è in grado di dare. Maurits Cornelis Escher lo immortala infatti in incisioni e litografie.

Oggi Pentedattilo sta rinascendo dalle sue macerie grazie ad iniziative culturali quali il Pentedattilo Film Festival che attrae molti visitatori e fa tornare questo luogo a nuova vita.

Stregati dal suo fascino lasciamo questo luogo magico accompagnati da un silenzio quasi irreale interrotto soltanto dal frinire delle cicale.

… e Bova, la capitale della Calabria Grecanica

Arrivati a Bova si respira un’atmosfera veramente particolare. Leggere sui muri delle case il nome delle vie in greco ti fa comprendere come siano ancora forti le tracce ellenofone.

Il borgo molto bello è ricco di opere d’arte. Nella piazza principale è esposta una vecchia locomotiva che rappresenta un monumento all’emigrante, costretto a lasciare questa terra. Per tutto il borgo sono sparpagliate chiese di notevole interesse fino ad arrivare in cima dove si stagliano i ruderi del castello normanno che dominano la vallata e da cui si gode una vista a perdita d’occhio sulla costa jonica e tirrenica.

Discendiamo nuovamente fino alla piazza principale e continuiamo a restare incantati dalla bellezza di questo borgo che continua a custodire con cura la cultura greca che lo caratterizza e lo rende unico.

Esempio di unicità in questo borgo è anche la Lestopitta. Una sorta di piadina che viene fritta o arrostita su una pietra rovente. In origine era il pasto povero dei pastori, oggi rappresenta un piatto distintivo di questa zona che si gusta con salumi o formaggi o, come tradizione vuole, con olio sale e peperoncino. Semplicemente fantastica quella della rosticceria “da Mimmo”

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Sono Annamaria, blogger appassionata di cucina e viaggi. Scrivimi se lo desideri e seguimi anche sui miei canali social.